Il laboratorio del maestro

Artigianato

2La costruzione degli strumenti creati dal maestro Pasquale Lorenzo si rifà a quella usata anticamente dai pastori, mantenendo in uso, per quanto possibile, le stesse tecniche. Questo per espresso desiderio del maestro, che desidera coniugare le innovazioni tecniche apportate agli strumenti tradizionali (apportate grazie alle sue conoscenze musicali) al gusto estetico ma anche e soprattutto alla genuinità di strumenti che sono rimasti immutati per secoli.

Le tecniche di raccolta dei materiali e della scelta dei ciocchi migliori gli derivano dagli insegnamenti del suo maestro, Michele Tassone, che a sua volta li ha ereditati dal padre e dall’esperienza di Antonio Filardo, ex falegname di Parghelia.
Le canne per le ance doppie, ad esempio vengono tagliate a gennaio nella fase di luna calante e lasciate stagionare lentamente. I coltelli e le sgorbie sono ricavati da vecchi rasoi, lo spago viene cerato con cera d’api naturale e le ramette, nelle varie misure, piegate manualmente.Solo più recentemente, per i principianti, il maestro ha sviluppato delle ance in plastica, che consentono ai profani di avvicinarsi alle tecniche quando non sono ancora in grado di regolare volta per volta l’intonazione. Il suono non è corposo e piacevole come nelle ance in canna, ma sono un ottimo mezzo per imparare e, col tempo, migliorare.

Nella struttura, le zampogne a chiave costruite dal maestro sono del tutto identiche a quelle tipiche della zona di Serra San Bruno: restano le cinque canne, due sonore e tre bordoni, unite da un testale nello stesso legno, il tutto realizzato al tornio, e collegate all’otre di pelle di capra conciata che il maestro si procura, quando possibile, dai pastori del serrese. Le migliorie tecniche, apportate a questi strumenti, riguardano esclusivamente l’intonazione, misurata con precisione, che tuttavia deve essere sempre rinnovata. Gli zampognari tradizionali si servono esclusivamente dell’orecchio e con straordinaria bravura individuano approssimativamente la tonalità giusta. Il maestro, insieme all’orecchio musicale, si serve anche di strumenti elettronici.